Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: "La scrittura dice: la mia
casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri." [Matteo, 21:12]
Nei giorni scorsi leggevo un articolo pubblicato su "L'Espresso" del 26 luglio scorso: si intitolava "Benedetto tesoretto" e cercava di fare un po' di conti in tasca al Vaticano. Dunque, risulta che:
nel 2006 le donazioni dei fedeli siano aumentate del 56% rispetto all'anno precedente;
casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri." [Matteo, 21:12]
Nei giorni scorsi leggevo un articolo pubblicato su "L'Espresso" del 26 luglio scorso: si intitolava "Benedetto tesoretto" e cercava di fare un po' di conti in tasca al Vaticano. Dunque, risulta che:
nel 2006 le donazioni dei fedeli siano aumentate del 56% rispetto all'anno precedente;
- il valore degli immobili di proprietà clericale venga stimato ad almeno 450 milioni di euro (spesso si tratta di stime catastali e quindi inferiori ai valori reali di mercato);
- nel 2007 lo Stato italiano, sottoforma di 8 per mille, verserà alla Chiesa Cattolica 991.278.769 euro e 9 centesimi (60 milioni in più dell'anno scorso).
- dal 2005 i guadagni per i diritti d'autore sui libri delle opere del papa siano cresciuti a dismisura: merito di un decreto emesso da Ratzinger che, già eletto papa, nel maggio del 2005 stabiliva "l'esercizio e la tutela, in perpetuo e per tutto il mondo, di tutti i diritti morali d'autore e di tutti i diritti esclusivi di utilizzazione economica, nessuno escluso od eccettuato, sopra tutti gli atti e i documenti attraverso i quali il sommo pontefice esercita il proprio magistero".
A questi numeri devono essere poi aggiunti i privilegi tutti italiani che vengono riconosciuti alla Chiesa Cattolica, alla faccia del principio costituzionale della laicità dello stato: il caso più "bizzarro" è quello legato al pagamento dell'ICI sugli immobili del Vaticano.
Nonostante il decreto Bersani del 2006, tutto ciò che è di proprietà della chiesa (esercizi commerciali ed Onlus più o meno fittizie inclusi) continua a non pagare l’Ici. Tradotto in soldoni,
questo porta a mancate entrate per i forzieri dello stato nell'ordine dei 400 milioni di euro all'anno, senza contare gli arretrati. Niente male per un paese nel quale, fra le tante cose, manca una seria politica di edilizia pubblica e la casa è considerata non un diritto ma un privilegio.
E se poi un signore che si definisce di sinistra e laico, tal Fausto Bertinotti, dice:
"Per quanto mi riguarda, da cittadino, penso che anche per i beni religiosi ci sono quelli che devono essere del tutto esonerati da qualunque prelievo fiscale, come quelli di esercizio di culto e
caritatevoli, e altri invece che costituiscono in qualche misura delle rendite che devono essere accortamente tassate"... béh, se così stanno le cose, siamo conciati veramente male... con
accortezza, ovviamente!
Possibile che la politica di Zapatero nella cattolicissima Spagna in materia di separazione tra competenze di stato e chiesa non riesca ad insegnarci niente? Possibile che neppure la recente
richiesta di informazioni supplementari fatta dalla Commissione europea a riguardo delle agevolazioni fiscali di cui gode la Chiesa in Italia (considerate come aiuti di Stato illegali) sia passata pressoché nel silenzio?
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_122329478.html)
Probabilmente, in Italia si è così assuefatti ad un sistema di tipo clientelare che certe cose finiscono per sembrare dovute.
Ovviamente, poi, i bilanci del Vaticano non sono di pubblico dominio e comunque se ne parla sempre molto poco; mi sembra però indicativo il fatto che a Città del Vaticano, la nazione più
piccola del mondo con una popolazione di 800 abitanti e un territorio di 441.000 mq, esistano ben tre istituzioni finanziarie: l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA),
che funziona da Banca Centrale del Vaticano (coinvolta in evasione fiscale, imbrogli finanziari e riciclaggio di oro nazista), il Ministero dell’Economia e l'Istituto per le Opere Religiose (IOR),
cui unico azionista è il papa.
Impossibile ricostruire anche tutti gli intrecci tra Vaticano e poteri forti sia in Italia (Marcinkus, capo dello IOR a partire dalla fine degli anni '70, fu, per esempio, Direttore del Banco Ambrosiano di Calvi a Nassau e alle Bahamas, senza poi contare le "normali" collusioni che lo stesso istituto clericale ebbe con mafia e P2) che all'estero (vedi a questo proposito le società fantasma dirette dallo IOR a Panama e nel Lussemburgo).
Credo che sia impossibile arrivare a capire come stiano veramente le cose, così come risulta umanamente improbabile intendere il giro di affari che ruota attorno alla fede (non solo cattolica, ben inteso)... è proprio il caso di dire che, probabilmente, solo Dio lo sa!
"Santità, può essere che io sbagli, ma mi lasci sbagliare al fianco dei poveri dopo che la chiesa ha sbagliato per secoli al fianco dei ricchi." [frase pronunciata da Fernando Cardenall, gesuita nicaraguense e Ministro dell'Educazione del governo sandinista, in occasione della visita di Woytila a Managua, 1983)
Nonostante il decreto Bersani del 2006, tutto ciò che è di proprietà della chiesa (esercizi commerciali ed Onlus più o meno fittizie inclusi) continua a non pagare l’Ici. Tradotto in soldoni,
questo porta a mancate entrate per i forzieri dello stato nell'ordine dei 400 milioni di euro all'anno, senza contare gli arretrati. Niente male per un paese nel quale, fra le tante cose, manca una seria politica di edilizia pubblica e la casa è considerata non un diritto ma un privilegio.
E se poi un signore che si definisce di sinistra e laico, tal Fausto Bertinotti, dice:
"Per quanto mi riguarda, da cittadino, penso che anche per i beni religiosi ci sono quelli che devono essere del tutto esonerati da qualunque prelievo fiscale, come quelli di esercizio di culto e
caritatevoli, e altri invece che costituiscono in qualche misura delle rendite che devono essere accortamente tassate"... béh, se così stanno le cose, siamo conciati veramente male... con
accortezza, ovviamente!
Possibile che la politica di Zapatero nella cattolicissima Spagna in materia di separazione tra competenze di stato e chiesa non riesca ad insegnarci niente? Possibile che neppure la recente
richiesta di informazioni supplementari fatta dalla Commissione europea a riguardo delle agevolazioni fiscali di cui gode la Chiesa in Italia (considerate come aiuti di Stato illegali) sia passata pressoché nel silenzio?
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_122329478.html)
Probabilmente, in Italia si è così assuefatti ad un sistema di tipo clientelare che certe cose finiscono per sembrare dovute.
Ovviamente, poi, i bilanci del Vaticano non sono di pubblico dominio e comunque se ne parla sempre molto poco; mi sembra però indicativo il fatto che a Città del Vaticano, la nazione più
piccola del mondo con una popolazione di 800 abitanti e un territorio di 441.000 mq, esistano ben tre istituzioni finanziarie: l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA),
che funziona da Banca Centrale del Vaticano (coinvolta in evasione fiscale, imbrogli finanziari e riciclaggio di oro nazista), il Ministero dell’Economia e l'Istituto per le Opere Religiose (IOR),
cui unico azionista è il papa.
Impossibile ricostruire anche tutti gli intrecci tra Vaticano e poteri forti sia in Italia (Marcinkus, capo dello IOR a partire dalla fine degli anni '70, fu, per esempio, Direttore del Banco Ambrosiano di Calvi a Nassau e alle Bahamas, senza poi contare le "normali" collusioni che lo stesso istituto clericale ebbe con mafia e P2) che all'estero (vedi a questo proposito le società fantasma dirette dallo IOR a Panama e nel Lussemburgo).
Credo che sia impossibile arrivare a capire come stiano veramente le cose, così come risulta umanamente improbabile intendere il giro di affari che ruota attorno alla fede (non solo cattolica, ben inteso)... è proprio il caso di dire che, probabilmente, solo Dio lo sa!
"Santità, può essere che io sbagli, ma mi lasci sbagliare al fianco dei poveri dopo che la chiesa ha sbagliato per secoli al fianco dei ricchi." [frase pronunciata da Fernando Cardenall, gesuita nicaraguense e Ministro dell'Educazione del governo sandinista, in occasione della visita di Woytila a Managua, 1983)
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